I lavori a rischio che portano alla dermatite cronica

I lavori piu' a rischio per lo sviluppo della dermatite cronaca alle mani sono quelli di parrucchieri, baristi, muratori e artigiani a contatto frequente con acqua e prodotti chimici. Sono poi 80mila gli italiani che soffrono di questa patologia, perdono ogni mese tre giorni di lavoro, mentre uno su 4 rischia la perdita dell'impiego, con un danno alla produttività economica del Paese ammonta ogni anno a 34 milioni di euro e 700mila giorni di lavoro.
Lo rivela uno studio condotto su 14 centri dermatologici italiani, presentato all'85 Congresso Nazionale della Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse. A soffrirne sono soprattutto le donne (6 casi su 10), con un'età media di 40 anni. In due casi su tre si tratta di persone con un lavoro retribuito, in un caso su 5 è una casalinga, per il contatto frequente con sostanze irritanti o sensibilizzanti . Si stima che oggi la dermatite cronica delle mani sia la più importante malattia dermatologica di natura professionale. Secondo lo studio, la dermatite prolunga le assenze per malattia del 20% e nel 23% dei casi è legata alla perdita dell'impiego. A rischio sono baristi, parrucchieri, muratori, artigiani e personale sanitario che utilizza guanti in lattice. L'eczema delle mani infatti è provocato da dermatiti da contatto con vernici, saponi e solventi. La maggior parte dei pazienti si rivolge alle strutture sanitarie con una forma già cronicizzata, con la necessità di visite frequenti nel 91% dei casi, mentre circa il 13% è costretto a un ricovero ospedaliero. In molti (42%) lamentano una riduzione della qualità della vita e l'85% ha problemi nello svolgere attività in casa o in famiglia.